venerdì 4 gennaio 2013

Il Coraggio dell'Essere Lunare


Alla lettura del post precedente mi sovviene il ricordo di una notte più magica delle altre, su di un'isola selvaggia ma mai ostile, in compagnia di amici che sono pezzi di vita. Quella notte la Luna a me appariva così:

Maestosa sfera che schiva la perfezione per scelta, mostri sempre il tuo volto semiurlante di emozione. Chi può dire quale sia la tua indole animica? Nessuno sa cosa nascondi né tanto meno perché lo fai.
Madre generosa offri luce e occhi ai tuoi figli sempre più ciechi per ringraziarti. Chissà il coraggio che trasmettevi a quell'uomo che col buio lottava per necessità, che spaventato alla tua ciclica scomparsa si è sentito perduto. Chissà che gioia il tuo rinascere lento, l'ansia dell'attesa, la palpitazione del rivederti.
Fedele torni sempre, col tuo fare calmo e rotondo di pienezza. Madre che però non vizia i suoi figli, ma che esorta loro ad imparare il coraggio nell'oscuro, a trovare la luce guida anche nel buio profondo, perché l'unico posto che esiste realmente è dentro loro.
Non raccontarci mai il tuo segreto Luna, nascondi e preserva il tuo lato oscuro. Serve agli uomini ignoranti che pensano di poter capire tutto di tutto e di te, mentre invece non comprendono nulla.
Che la tua parte occulta possa essere il nostro limite.

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